Rassegna stampa

Recensione concerto

27-09-2024

"...Ospite del club comasco è il toscano Stefano Barotti, molto conosciuto in zona, che non potrebbe incarnare meglio lo spirito della rassegna: cantautore raffinato, lettore accanito, esperto di gastronomia ed enologia, il musicista incanta il folto pubblico, già adeguatamente scaldato da un opening act tutto lacustre..."

Laura Bianchi (Mescalina.it)

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Stefano Barotti inaugura "Strade blu"

26-09-2024

Maurizio Pratelli (Corriere di Como)


Donatori di musica - Applausi per Stefano Barotti e Painter Loser Band

12-07-2023

Una musica d’autore molto apprezzata e applaudita quella di Stefano Barotti con Painter Loser Band, che si è esibito all’ospedale Apuane lunedì scorso, 10 luglio, nell’ambito dell’iniziativa “Donatori di musica”, portata avanti dall’Oncologia di Massa Carrara diretta da Andrea Mambrini.  

Insieme al noto cantautore massese, che ha proposto  canzoni tratte dalla sua discografia e in particolare brani dal suo ultimo lavoro “Il grande temporale,  che ha riscosso notevoli consensi di pubblico e critica, erano presenti all’ospedale di Massa Michelangelo Surdo (chitarra elettrica), Vladimiro Carboni (batteria), Fabio Angeli (basso) e Laura Bassani (voce e cori).

(sdg) (Azienda USL Toscana)

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Stefano Barotti / Uomini in costruzione

13-06-2023

Dopo più di vent'anni ancora Uomini in Costruzione: "Lo Spaventapasseri", che apre in modo splendido l'album, o "Lilli e il Lupo", de gregoriana, "Tornare a Scrivere Di Notte", acustica e intima, così come "Piove", sono bellissime canzoni. Non che il resto non lo sia, ma queste spiccano. Continuo a dire che Stefano Barotti, nel sottobosco dei cantautori che chissà perché non sono cento volte più famosi, è fra i migliori, ha una marcia in più, uno stile suo, e che se non fossimo un Paese sull'orlo del collasso culturale, Barotti avrebbe ben altra risonanza. Ottimo, sempre un piacere. "

Luca Mazzocchi (Black Docs and Waltzes)

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Stefano Barotti Canta al Matinèe dello Stand Bike di Borgarello

07-05-2023

Pier Angelo Vincenzi (La Provincia Pavese)


Stefano Barotti appare nel libro Cantautori e Cantautrici a cura di Michele Neri

04-04-2023

“Cantautori e Cantautrici del nuovo millennio. Il Dizionario” è un libro curato da Michele Neri che invita a riscoprire la bellezza del cantautorato italiano.
1966 biografie, 10.000 dischi. Un volume imponente, monumentale che non fa alcuna distinzione di genere; artisti conosciutissimi con album e canzoni di successo, mentre altri molto meno.
 

Michele Neri (Cantautori e Cantautrici)


Stefano Barotti su Patreon

31-05-2022

Non serviva certo questo concerto tenutosi a L’Officina della Musica di Como per confermare, almeno a noi che lo seguiamo dal 2003, che Stefano Barotti è uno dei migliori cantautori del nostro paese ma ne è valsa assolutamente la pena per un pubblico di suoi estimatori rivivere le emozioni che l’artista massese dispensa a piene mani ad ogni suo concerto, ancor più  è stato emozionante dopo questi due anni di stop della musica.​

Marcello Matranga (Mescalina.it)

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Live Report - Como/L'officina della musica

27-05-2022

Non serviva certo questo concerto tenutosi a L’Officina della Musica di Como per confermare, almeno a noi che lo seguiamo dal 2003, che Stefano Barotti è uno dei migliori cantautori del nostro paese ma ne è valsa assolutamente la pena per un pubblico di suoi estimatori rivivere le emozioni che l’artista massese dispensa a piene mani ad ogni suo concerto, ancor più replicas bolsos è stato emozionante dopo questi due anni di stop della musica.

Gianni Zuretti (Mescalina.it)

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Stefano Barotti in concerto Officina della musica Como

25-05-2022

Stefano Barotti in concerto all'Officina della Musica di Como ore 21. Concerto in tre: Stefano Barotti/chitarre voce e canzoni, Michelangelo Surdo/chitarra elettrica e ukulele, Fabio Angeli/basso. Ingresso 10€

Maurizio Pratelli (QuiComoEventi)

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Intervista a Stefano Barotti

19-05-2022

Io sono fatto delle mie canzoni: un caffè con il cantautore Stefano Barotti. "...Penso che ci sia un velo che nasconde quello che pensiamo, proviamo e sentiamo. Le canzoni, la musica, quel velo riescono a spostarlo e a portarci in qualche modo alla bellezza e la verità. Un tempo ogni cosa, ogni esperienza borse firmate imitazioni perfette o sensazione mi spingeva a scrivere canzoni: era il mio vocabolario, un mio linguaggio esclusivo per poter parlare con gli altri e sentirmi parte di questo mondo..."

Selenia Erye (Diari Toscani)

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Intervista a Stefano Barotti

16-10-2021

Sogno e realtà, scarpe e ali sembrano abbracciarsi nel suo canzoniere. Lei è, artisticamente, l’uomo degli opposti…o sbaglio?

Decisamente, la realtà nel sogno e viceversa. Anche se non voglio le scarpe spuntano sempre nelle mie canzoni, e sono quasi sempre slacciate. Così come parlo di ali per sottolineare la grande paura di volare degli uomini. Volare nei sentimenti, nella vita, nelle scelte. Anche nella felicità.

Redazione Nerospinto (Nerospinto)

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Recensione Il grande Temporale

10-05-2021

Il mood vintage, dal vago sapore progressivo, rimanda al percorso di artisti come Stefano Testa o Oscar Prudente, complice un’atmosfera complessiva pacata ma incisiva, con testi ispirati e che hanno la forza di raccontare, di tramandare storie come sanno fare i grandi artisti.

Luigi Cattaneo (ProgressivaMente)

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intervista a Stefano Barotti

02-05-2021

Pubblicare un disco come Il Grande Temporale, in piena pandemia potrebbe apparire una scelta azzardata. Niente promozione, nessun concerto a supporto. Ma il tempo a disposizione riesce a non essere sprecato. Per chi ascolta dischi come noi, e per chi li incide. Da questo nasce la chiacchierata fatta con Stefano Barotti, uno dei migliori artisti di questo nostro paese. Immaginando di essere seduti con una bottiglia di vino a rallegrare il convivio nasce questa intervista..

Marcello Matranga (Mescalina.it)

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Intervista a Stefano Barotti

04-03-2021

Il Salotto Musicale intervista Stefano Barotti. "Celebrazione crepuscolare del quotidiano e sguardo visionario: il nuovo album di Stefano Barotti."

Salotto Musicale (salottomusicale.art)

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Recensione Il grande Temporale

25-02-2021

...Un maestro, Stefano Barotti, la cui musica va tenuta nelle immediate vicinanze, pronta ad intervenire in tutte le circostanze della vita, da custodire nei rivoli quotidiani, negli anfratti più impensati, pronta ad essere utilizzata per ricordare, riflettere, gioire e, senza dubbio, piangere. E se il mondo fosse un po’ più equilibrato, se ci fossero più Jannacci in circolazione, le canzoni di Barotti riempirebbero gli spazi radiofonici, gli spettacoli televisivi e tutto ciò che produce visibilità...

Athos Enrile (MAT2020)

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Intervista a Stefano Barotti. "Mi piacciono le parole che suonano"

14-02-2021

Stefano Barotti ha pubblicato da qualche mese il nuovo disco “Il grande temporale”, già recensito su questo sito: un lavoro molto ispirato che dimostra la sua maturità artistica. Abbiamo colto l’occasione per fare quattro chiacchiere con il musicista massese sulla sua replica orologi di lusso musica tra cantautorato italiano ed echi di Oltreoceano.

Marco Sonaglia (Il popolo del blues)

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Recensione Il Grande Temporale

05-02-2021

Le tematiche narrative sono coerenti con lo stile dell’autore, e la sua mano delicata dipinge la quotidianità con un tocco semplice, elegante e immediato. Le partiture musicali e gli arrangiamenti proseguono verso un interessante processo evolutivo, che riveste le canzoni con nuovi abiti, cuciti su misura e arricchiti da tessuti nobili.

 

Roberto Bianchi (Off Topic Magazine)

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Recensione Il Grande Temporale

05-02-2021

Barotti ci traghetta in un viaggio affascinante, con canzoni efficaci, arrangiate con gusto, la voce ha un timbro particolare e ben riconoscibile, capace di cambiare a seconda delle atmosfere, la scrittura è interessante nell'uso delle rime e nella scelta delle parole. Un disco che a modo suo, lascia il segno, proprio come succede dopo un grande temporale.
 

Marco Sonaglia (Extra Music Magazine)

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Vinile segnala Il Grande Temporale

02-02-2021

Il nuovo disco del cantautore Stefano Barotti è senz'altro tra i più riusciti della sua discografia, ormai giunta a cinque capitoli. L'accoppiata iniziale Il grande Temporale e Painter loser è di quelle veramente riuscite: se la prima è una ballata avvolgente la seconda con il suo ritmo Reggae e il testo pungente si candida come episodio migliore del disco....

Michele Neri (Vinile n°28)


Recensione Il Grande Temporale

24-01-2021

Un bel ritorno in campo di uno dei nostri autori più preziosi.

Nicola Gervasini (RootsHighway)

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Recensione Il Grande Temporale

10-01-2021

Uno dei dischi più belli dell’anno appena trascorso, ed un’occasione da non mancare per tutti coloro che da un disco cercano qualità e capacità di emozionarsi.

Marcello Matranga (Mescalina.it)

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Recensione Il Grande temporale

21-12-2020

... Beh, che dire, la tripletta iniziale vale da sola l’acquisto del disco, ma il resto non è assolutamente da meno, come “Aleppo”, col suo intro di basso e la bella acustica che ricama la melodia. Dischi come questo portano alta la bandiera del cantautorato italiano che tanto ci ha dato negli anni ‘70 ma che tanto ci dà anche oggi. Bravo Stefano Barotti, hai fatto centro colpendo il cuore di chi la musica la ama veramente...

 

Luca Paoli (Il blog di MAT2020)

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Recensione Il Grande temporale

19-12-2020

Sono anni che la musica viene utilizzata come sottofondo della nostra quotidianità e forse non necessariamente è un male. Esiste però una musica “altra” capace di emozionare e arricchire l’animo di chi l’ascolta. Una musica che richiede attenzione, voglia di coglierne anche le lievi sfumature che risiedono negli interstizi tra una nota e l’altra.

Maurizio Galli (MusicalMind)

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Recensione Il Grande Temporale

10-12-2020

.... Aprendo con la titletrack, Stefano porge un vassoio di acustica con divagazioni semi-spettrali in tinta Floydiana e non si pone il problema di sterzare, poi, sulle linee reggae di “Painter loser” che albeggiano su Giamaiche modernizzate, e “Tra il cielo e il prato” c’è una vellutata aria fluttuante, nella quale lo smalto narrativo del Nostro, lacca empatie sognanti. La grande linea di basso in “Aleppo” fa pulsare un atto di gran classe, condito con tocchi di garbate sonorità. Tra un tuffo nei seventies e un monitor acceso sul futuro, “Il grande temporale” si abbatte nell’underground indossando abiti di buona innovazione per merito di Stefano Barotti, artigiano della parola e stiloso realista visionario. 

Max Casali (Music Map)

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Recensione Il Grande Temporale

09-12-2020

"Stefano Barotti sfida il Grande Temporale"

Undici canzoni di alto livello. Il valore di un prodotto non va giudicato soltanto dalla confezione, ma soprattutto dalla qualità della materia prima. E l'ascolto de Il grande temporale ne mostra tanta. 

 

 

Michele Manzotti (La Nazione)

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Recensione Il Grande Temporale

01-12-2020

Undici canzoni che non smettono di stupire, sospese tra echi di prog, cantautorato tradizionale e generi musicali che si fondono tra di loro come in una ricetta di uno chef stellato. Anni Settanta sì, ma proiettati in un futuro che di certo ci preoccuperebbe meno, se fosse come Barotti lo interpreta in questo album. I brani si muovono dunque tra diversi argomenti, dagli amori impossibili alla attualissima questione del mondo dell'arte omega replica e della sua sacrosanta richiesta di legittimazione e rispetto. Si parla anche di calcio ed è strano scrivere queste righe, ascoltando Spatola e Spugna, mentre il mondo intero si ferma a ricordare nel bene e nel male Diego Armando Maradona; è strano perché si parla di operai e finali di Coppa Campioni, di malta e Altobelli, di duro lavoro e fantasie in pantaloncini corti, al punto che sembra di essere sui gradoni di San Siro, una notte come quelle che Lucio Dalla definiva “da passare in centomila in uno stadio”. 

Alberto Calandriello (L'isola che non c'era)

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Recensione: "Quando racconterò" primo estratto video dall'album Il grande temporale.

21-11-2020

Raccontare e coinvolgere non è cosa da tutti e quando hai questo dono la bella canzone d'autore è servita! Un bel mix di chitarre acustiche, aperte sul left e sul right, disegna arabeschi elegantissimi durante tutto l'incedere della canzone con arpeggi di dobro ad aggiungere ulteriore raffinatezza all'assieme con spruzzi di pianoforte che sbucano qua e là in maniera davvero gustosa. Da gustare con cuffie o impianto di qualità per apprezzare tutte le sfumature di uno spettro cromatico dai colori vividissimi!

Vainer Broccoli (ilgerone.net)

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Il grande temporale: il rapporto con l’America nel singolo di Stefano Barotti

29-10-2020

...Stefano Barotti ha la capacità di rinnovarsi senza rinnegare la sua cifra più pura, quella artigianalità, quella genuinità, quella schiettezza artistica che ne fanno forse il più grande outsider tra i cantautori attualmente attivi sulla scena italiana (e non solo). Poeta e musicista a tutto tondo, insofferente a qualsiasi tentativo di imbrigliamento e categorizzazione, Barotti abbatte ne “Il grande temporale” i rigidi steccati tra generi, avventurandosi in territori diversi dei quali evidenzia con sapienza la contiguità: folk, blues, reggae, incursioni jazzy convivono senza forzature in un album variegato e godibilissimo, colto e al tempo stesso popular, sognante e terrigno nell’eterno equilibrio barottiano tra scarpe e ali...

Danger Of Music (Danger Of Music)

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Il nuovo disco di un cantautore fuori dal Tempo. IL GRANDE TEMPORALE di Stefano Barotti

28-10-2020

... Il cantautorato italiano di qualità non è morto, esiste ancora, va solo scovato, va individuato con pazienza... "come quando si cercano funghi nei boschi". Lo si può ascoltare ancora "Nelle stanze nascoste" dei piccoli locali che fanno musica dal vivo. Stefano Barotti è un cantautore, anzi, un songwriter a tutto tondo che presenta in questi giorni la sua quinta opera "Il grande temporale". Il disco veramente bello registrato tra le Apuane e il West con colaborazioni USA del calibro di Joe Pisapia, Jono Manson, John Egenes ....

la voce di Parma (La Voce Di Parma)


Intervista a Stefano Barotti. Arriva Il Grande Temporale

25-10-2020

"...Fare canzoni è già di per se libertà, e in qualche modo è anche una forma di disobbedienza a come il sistema ci vorrebbe. Specie quello occidentale. Nel disco il concetto di libertà è legato molto ai sentimenti, l’amore in particolar modo. Tutti dovrebbero essere liberi nel proprio cuore e nel cuore degli altri..."

Francesco Fravolini (Full D'Assi)

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Intervista con Stefano Barotti. "Il grande Temporale"

24-10-2020

INTERVISTA CON STEFANO BAROTTI: “LA MUSICA È UN LINGUAGGIO UNIVERSALE E A MIO GIUDIZIO È UNO DEI MODI PIÙ BELLI E SINCERI PER STARE IN QUESTO MONDO. 

SMS News (SpettacoloMusicaeSport)

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Il grande temporale: esce il nuovo lavoro di Stefano Barotti. Intervista.

19-10-2020

Le canzoni del disco, interpretate in questo periodo di paura e incertezza che colpisce tutti, sono come un balsamo o, se vogliamo, una scossa che restituisce vita che chiede di riemergere ad ogni costo. Perché ogni disco di Stefano Barotti è un viaggio che ci riporta dentro noi stessi, a riaprire i cassetti dimenticati, a togliere la polvere dagli scaffali dei ricordi.

Beppe Ardito (The Soundcheck)

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STEFANO BAROTTI: IL 10 OTTOBRE ESCE “IL GRANDE TEMPORALE”, IL SUO NUOVO ALBUM

10-10-2020

“Il grande temporale”, dalle atmosfere marcatamente Seventies, consacra Stefano Barotti come musicista a tutto tondo, lontano dai rigidi schemi del cantautorato tradizionale. Tipicamente barottiano nelle tematiche e nella narrazione testuale, innova fortemente nelle architetture sonore rolex replica e negli arrangiamenti, con l’introduzione di accenti progressive rock.

(musica in contatto)

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In uscita il 10 ottobre su tutte le piattaforme digitali “Il grande temporale”, quarto disco ufficiale del cantautore Stefano Barotti. L’album, distribuito da “La Stanza Nascosta Records”

10-10-2020

Registrato tra l’Italia e gli Stati Uniti, “Il grande temporale” è estremamente ricco dal punto di vista della produzione e delle sonorità e annovera un cast musicale d’eccezione.

(Musicultura Online)

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Un temporale di classe ed emozioni firmato Barotti.

10-10-2020

Ora torna a colorare l’anima con un album ancora più complesso e vario, che lo colloca sempre più come musicista a tutto tondo, forte di uno stile personale dato dal suo modo di raccontare e di esprimere sentimenti che sorvola in maniera mai banale su mezzo secolo di evoluzione della canzone.
“Il grande temporale”, titolo quanto mai azzeccato per i tempi che stiamo vivendo, è un viaggio musicale che abbraccia il progressive degli anni Settanta.

Freddie Del Curatolo (MalindiKenia.net)

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"Il grande temporale". Il nuovo disco di Stefano Barotti

21-08-2020

Il Grande Temporale è il titolo del nuovo album di Stefano Barotti. Il disco uscirà ad ottobre 2020 per La Stanza Nascosta Records.
Al disco hanno collaboratoun gran numero di musicisti, tra i quali il compianto Roberto Ortolan, recentemente scomparso.​

Marcello Matranga (Mescalina)

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Stefano Barotti /Pensieri verticali recensione

08-08-2020

In attesa del "Grande Temporale" ancora pensieri verticali.

Luca Mazzocchi (Black Dogs & Waltzes)

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Intervista a Stefano Barotti

06-08-2020

In occasione dell'uscita del nuovo disco "Il grande Temporale" ottobre 2020. Massimo Giuliani intervista Stefano Barotti per Radio Tarantula. "Arriva il Grande Temporale ed è un’ottima notizia (c’bolsos replicas è Stefano Barotti con una band stellare)"

 

Massimo Giuliani (Radio Tarantula)

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Intervista. Tradurre canzoni, cinque domande a Stefano Barotti

30-10-2018

Quarto appuntamento con i cantautori che traducono canzoni.
Stefano Barotti – lo dicevamo anche parlando del suo ultimo album – ha più di un legame con la musica americana: sebbene non sia solito pubblicare canzoni tradotte, l’adattamento di testi stranieri è una attività che gli sta a cuore e di cui si trova testimonianza nei suoi live (ma anche in rete). In particolare, pur non trascurando gli autori che più spesso ispirano i cantautori-traduttori, la sua scelta originale è stata quella di dedicarsi al confronto coi testi di Phil Ochs, con la sua caratteristica vocalità che aggiunge dei colori nuovi al folk americano.​

Massimo Giuliani (RadioTarantula.net)

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"Settembre" di Stefano Barotti, il vino e le cose fatte per bene.

16-09-2018

Otto canzoni che celebrano l’uva, la vendemmia, il legno delle botti, il mestiere del fare il vino, la terra. L’album è ben scritto, ben suonato, arrangiato in maniera mai banale e mai riconducibile a un unico modello. L’ascolto è una continua sorpresa. Fino a che, una volta che pensi di aver collocato la musica di quest’album sul confine fra un sacco di cose, arriva sul finale Jono Manson con una versione della sua Red Wine in the Afternoon

Massimo Giuliani (RadioTarantula.net)

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"Pensieri verticali"Il disco ironico ed elegante di Stefano Barotti tra echi pop-folk e blues

19-08-2018

..... In pensieri verticali c'è un uomo che si guarda allo specchio per rivedersi ragazzo, uno dei due ha più sogni l'altro la schiena più curva. E non a caso parliamo di stagioni come ama definirle l'artista toscano, le quattro stagioni dell'amore, dove paradossalmente nel risveglio dei sentimenti le canzoni si incupiscono per poi ridestarsi timidamente nel torpore di una coperta invernale, perchè rialzarsi aiuta a crescere e diventare grandi....

Claudia Marchetti (Marsala C'è / Mondadori)

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I "Pensieri verticali" di Stefano Barotti contro l'appiattimento un disco cantautore variegato.

01-08-2018

... Pensieri verticali e tratto da una frase del primo brano del disco "l'uomo armadillo" e vuole rappresentare un diversivo per i tempi che viviamo, dove anche e soprattutto nella musica c'è un appiattimento. E invece bisogna fare la "punta ai pensieri". Andare oltre a quello a cui si è abituati....

Claudia Marchetti (Marsala C'è / Mondadori)

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Recensione Settembre

01-05-2018

....Per scrivere e interpretare un concept album sul vino ci voleva per forza un cantautore vero, genuino. Uno di quelli per cui l'aggettivo 'artefatto' può significare solo 'fatto di arte'.....

Freddie Del Curatolo (Chitarra Acustica 05/2018)


Recensione Settembre

04-04-2018

....Stefano Barotti ci canta di vigne, terra, vendemmia, botti, agricoltori e tradizioni: lo fa con passione e leggerezza, rivestendo le parole con melodie ben strutturate. Con lui un nutrito gruppo di validi musicisti nobilita ulteriormente i suoni e le armonie: Joe Pisapia, pedal steel; John Egenes, pedal steel e saw.....

OnMusic (OnMusic)

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STEFANO BAROTTI / "Settembre" canzoni, vino e bellezza.

23-03-2018

Il nuovo disco del cantautore Stefano Barotti è dedicato al vino, ma una volta tanto non per dimenticare, ma per ritrovare il gusto del bello. La recensione di FAUSTO LEALI

Fausto Leali (Il sussidiario)

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Recensione Settembre

01-03-2018

L’Artista non ha finito di sorprenderci e questa volta ci regala un album tematico dedicato al buon vino. Un affresco dipinto con mano ferma che rappresenta una magica creazione dell’uomo, in grado da millenni di trasformare il frutto in un prezioso nettare.

Roberto Bianchi (Off Topic)

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Intervista a Stefano Barotti

02-01-2018

...Da autentico artigiano della parola Barotti costruisce la sua personale- per citare Branduardi- serie dei numeri, delle istantanee e dei gesti e ci consegna-con la triade Uomini in costruzione, Gli Ospiti, Pensieri Verticali– il suo manifesto di consapevole irriverenza e visionario realismo, in equilibrio tra la materica consistenza di due scarpe coraggiose e lo slancio onirico di ali d’acciaio. 

Claudia Erba (SOund36)

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Stefano Barotti / Il Tenco ascolta

13-09-2017

Stefano Barotti in concerto ospite per "il Tenco ascolta"

Claudia Guarino (Il Tirreno)


Intervista a Stefano Barotti "Non chiamatemi cantautore"

31-05-2017

Il protagonista dell’intervista di oggi è Stefano Barotti. Non gli piace essere definito cantautore, ma lui le canzoni le scrive e le canta, regalando sempre emozioni a chi ascolta.

Si capisce sin da subito che la musica è parte integrante della sua vita. Diretto, ironico, dotato di una sensibilità fine maturata negli anni, suonando a contatto con le persone e vivendo i luoghi e i tempi della sua musica.
Abbiamo iniziato l’intervista con la più semplice delle domande per arrivare al rapporto che Stefano Barotti ha col pubblico e i live. E allora iniziamo!

Ci racconti il tuo percorso e come ti sei avvicinato alla musica?

A 17 anni ho cominciato a scrivere canzoni e parallelamente a suonare la chitarra. All’inizio scrivevo brani lunghissimi, pensieri interminabili di tre pagine, poi ho imparato a racchiudere in 3 minuti ermetici tutto ciò che volevo comunicare.
Da li il primo gruppo dove inizialmente, per timidezza, suonavo e scrivevo solamente. Poi piano piano il desiderio di cantare i pezzi a cui ero più affezionato ha iniziato a farsi sentire e di li a poco le mie prime esibizioni come cantante.
La mia formazione passa dalla passione per artisti come Neil Young e Bob Dylan, al reggae di Bob Marley fino ai nostri cantautori. Ascolto un po’ di tutto, dal pop al rock dal blues al jazz......        

Continua sul sito  http://www.musicstorm.it/2017/05/29/stefano-barotti/                                                                                                

 

 

 

Silvia Zavettieri (Music Storm)

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Intervista preconcerto all'unaetrentacinquecirca Cantù 27/4/17

27-04-2017

...Il poeta Mario Luzi ha scritto: «Il cantautore è una figura ibrida e complessa, perchè in esso c’è qualcosa del compositore, del letterato e del pensatore; il suo è un mestiere, nel senso etimologico del termine, un mestiere che attinge sapienza da un’eredità storica di grande tradizione.» Queste parole ben si adattano all’arte e al talento di Stefano Barotti, classe 1972, che con Mario condivide i natali toscani, l’accento e l’attitudine poetica e che sarà in concerto con la sua band al completo giovedì 27 aprile All’UnaeTrentacinqueCirca di Cantù. Un gradito ritorno, da celebrare con un live imperdibile, atteso da molti fan....

Aessia Roversi (BiBazz)

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Stefano Barotti un cantautore con la C maiuscola

31-01-2017

Stefano Barotti un cantautore con la C maiuscola

Può capitare a volte di non rendersi conto di essere presuntuosi, può capitare di rendersi ridicoli proferendo frasi tipo: "sono stato in un ristorantino nell'entroterra che non conosce nessuno dove si mangia con pochi euro come in un locale stellato", oppure "ho letto un libro di uno scrittore che nessuno conosce ma che sicuramente diventerà il nuovo Umberto Eco". Il più delle volte è così, si rimane sospesi tra la convinzione di aver trovato un "tesoro" e il dubbio che questo "tesoro" sia veramente tale solo ai nostri occhi (o alle nostre orecchie in questo caso). Ma nel caso di Stefano Barotti i dubbi si dissipano quasi subito. Questo è sicuramente un cantautore con "C" maiuscola, sconosciuto ai più per motivi ignoti, o forse perchè ha avuto la sfortuna di nascere con qualche decennio di ritardo, quando ormai la musica (come la nostra società) è diventata usa e getta, incapace di esprimere concetti articolati, che deve arrivare "subito" e che deve esprimere messaggi immediati, semplici e di "facile lettura". Bella la musica, importanti le parole, in lui si può trovare tanto De Gregori "prima maniera" (quando era ancora bravo tanto per capirci), tanto Paolo Conte, tanto Dalla, con richiami a Fossati e Capossela. Il tutto in un' armoniosa fusione che rende la sua musica delicata e con uno stile assolutamente inedito. Una menzione speciale va fatta anche ai suoi musici, alla chitarra elettrica Alessandro Gonfiantini, al basso Luca Silvestri, e alla batteria "letteralmente sfiorata" Vladimiro Carboni. Ad oggi i "lavori" di Stefano Barotti sono 3 splendidi dischi: "Gli ospiti", "Uomini in costruzione" e l'ultimo "Pensieri verticali" disponibili su cd o sul "vintage" vinile, ma il consiglio che do a tutti e di sentirli almeno una volta suonare dal vivo per potere apprezzare al meglio l'intensità e la passione di Artisti tanto "freschi" e "nuovi" da sembrare "vecchi".

Gianluca Camorani (La voce di Parma)


Il cantautore Stefano Barotti in concerto al Blue Seagull di Chiavari

24-12-2016

Speciale intervista concerto Stefano Barotti Band. Chiavari, Blue Seagull 18 dicembre 2016

twebnews (TWEB News)

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Recensione Pensieri Verticali

10-11-2016

Certe volte ti senti presuntuoso a dire di avere ascoltato un disco che conoscono in pochi e che ti sembra un capolavoro.
Ebbene, secondo me "Pensieri Verticali" è uno dei migliori album di cantautorato italiano (se la parola ancora può essere usata) degli ultimi anni. Alla faccia delle definizioni, indie piuttosto che alt-folk e cazzivari, questo è un disco di canzoni, bellissime canzoni arrangiate con maturità e suonate da un pool di ottimi musici (da Max De Bernardi a Paolo Bonfanti, da Jono Manson a Kreg Viesselman, solo per citarne alcuni). Non c'è molto da dire, se non ascoltare piccoli gioielli come "Povero l'amore" o "Rose d'ottobre" e "La ragazza". E chiedersi come mai Stefano Barotti non sia conosciuto e apprezzato in Italia come lo sono i Fossati, i De Gregori e i Capossela. La cosa bella è che pur sentendoci dentro un po' tutti i mostri sacri del tempo che fu, e anche un po' di Dalla e Battisti, viene fuori uno stile e una bellezza che appartiene solo a lui, al pensatore verticale che sa parlare d'amore in questi tempi sterili e sa fare musica delicata ed elegante fuori dai tempi rozzi dell'elettronica e della confusione.

Fantagomero (debaser.it)

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SHAKE recensisce Pensieri Verticali

03-03-2016

Elegante, raffinato. Uno di quei cantautori, Stefano Barotti, venuto a farci rivivere le stagioni delle parole ed il peso che hanno, espressioni sussurrate, vite vissute, storie intime, “Pensieri Verticali”, un uomo che si guarda allo specchio per rivedersi ragazzo, uno dei due ha più sogni, l’altro la schiena più curva.

(SHAKE)

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"Sfide d'autore" gli studenti incontrano Stefano Barotti

29-02-2016

Paola Pastorelli (Il secolo XIX)


Recensione Pensieri Verticali

27-10-2015

Barotti di personalità ne ha da vendere, in primis nella scrittura di testi sempre bellissimi, divisi tra piccoli racconti e confessioni che, di volta in volta, sanno essere pervasi d’ironia (Blues Del Cuoco, Giudizio Non Ho), incantata poesia (La Ragazza, Rose Di Ottobre), sentito romanticismo (Ogni Cento Parole), persino una certo slancio visionario (L’Arcobaleno Rubato, Cuore Danzante). 

Lino Brunetti (backstreetsbuscadero.wordpress.com)

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Pensieri Verticali recensione

01-08-2015

RECENSIONE SU D DI REPUBBLICA A CURA DI MARCO FECCHIO    

Stefano Barotti / Pensieri Verticali

Il pregio di Stefano Barotti è di rientrare di diritto nella categoria "cantautori", ma allostesso tempo di discostarsi da etichette che suonano obsolete. Questo terzo disco, a otto anni dal precedente, offre un grande salto di qualità: merito di una naturale maturazione e di valori aggiunti, come un nuovo eccellente produttore (Raffaele Abbate) e un bimbo in arrivo. Inutile citare i tanti riferimenti stilistici, oramai il suo stile personale molto deciso, storie di vita vissuta con la voglia di guardare la vita da prospettive diverse (i "pensieri verticali", appunto). << Abbaio al mondo come un cane, mentre il mondo morde me >> è la fotografia di un artista fuori dalla mischia, ma sincero. E anche maledettamente bravo.

 

Marco Fecchio (D di Repubblica)


Recensione/intervista - Pensieri Verticali

25-07-2015

Recensione intervista a cura di Fausto Leali per il sussidiario.net breitling replica

 

Fausto Leali (wwwilsussidiario.net)

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Pensieri Verticali su Rumore di luglio. Disco scelto tra quelli italiani. A cura di Barbara Santi.

08-07-2015

STEFANO BAROTTI

Pensieri Verticali / OrangeHomeRecords

L'approccio surreale e favolistico della scrittura del cantautore massese cattura subito: "l'uomo non aveva il cuore a sinistra, un amore glielo aveva spostato verso il centro del petto", recita L'uomo Armadillo, auspicabile singolo che apre questo terzo lavoro.               Folk, country, blues e rock accompagnano le storie dei protagonisti; che siano uomini, studenti, donne, ragazze o lui stesso; filtrate dalla lente dell'ironia, della delicatezza e dalla spiccata sensibilità dell'autore. Barotti sa andare dritto al punto, senza parlarne direttamente. Il taglio per lo più tradizionale del suo songwriting riporta alla mente da un lato De Gregori e dall'altro Battisti, ma la narrazione sposta gli accenti e la voce ha scuola e identità. Dunque, che siua sarcastico come nel Blues del cuoco, o poetico come in Rose di ottobre, o visionario come ne L'arcobaleno rubato, il risultato non cambia. Avanti Così.

 

 

 

Barbara Santi (Rumore)


Il cantautore Barotti sul palco a Cantù

17-05-2015

(La Provincia)


I "Pensieri verticali" del cantautore Stefano Barotti - Intervista

04-05-2015

Non c'è fretta quando si è alla ricerca della qualità. Lo sa bene Stefano Barotti, tornato discograficamente a far parlare di sé dopo un lungo periodo di assenza. Sette anni in cui il cantautore toscano ha suonato molto dal vivo, ha collaborato con altri artisti, ha composto copie montre e registrato le canzoni di "Pensieri verticali", terzo disco della sua carriera. Un importante passo verso una decisa maturità artistica capace di unire il meglio del cantautorato della tradizione italiana con una importante iniezione vitaminizzante di rock, blues e americana.

Martin Cervelli (Musica e Disincanti)

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Stefano Barotti, canzoni che vanno oltre i confini

26-04-2015

...Una prova matura che piacerà ai cultori del genere sia nazionale sia di quello anglosassone. Per questi ultimi consigliamo Il blues del cuoco, Nerone, L'arcobaleno rubato e Cuore danzante dall'anima Rock. Mentre per i puristi dello stile italiano: L'uomo armadillo, La ragazza e Girasole....

Michele Manzotti (La Nazione. Spettacoli Firenze)


L’uomo armadillo.Tempo di bilanci per Stefano Barotti e i suoi “Pensieri verticali”in musica.

23-04-2015

La musica di Barotti impone all’ascoltatore-recensore di rifuggire dalla tendenza, prettamente italiana, al voler tutto etichettare e classificare, da quella smania definitoria che, negli anni, ha fatto di Guccini semplicemente un cantautore.

Claudia Erba (sardegnareporter.it)

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Recensione Pensieri Verticali

21-04-2015

... conviene senza dubbio avvinarsi ai Pensieri Verticali di Barotti, al suo mondo parallelo e anticonvenzionale, fatto di amori, ricordi, sogni ed immagini lontane dagli schemi, viste orologi replica italia e narrate dall'alto, da una visuale privilegiata, oltre quelle nuvole che coprono un universo dove le cose quotidianamente svaniscono afflitte nell'ovvietà di accadimenti che seguono solo la logica di un sistema arenato nel "pensiero orizzontale".

Domenico Grio (www.rootshighway.it)

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Recensione Pensieri Verticali

12-04-2015

...D’altronde Neo Rocco diceva: “Datemi un portiere che para, un centravanti che segna, ed ho già metà squadra". Con Stefano allo stesso modo è indubbio si possa affermare che quando si ha la voce e le belle canzoni si ha già mezzo disco fatto. Quello che ci rimane dentro è la consapevolezza di aver ascoltato una voce dalla timbrica particolare e una chitarra che a volte accompagna, a volte invece è accompagnata da un modo di dire le cose che non è da tutti.

Michele Porcile (estatica.it)

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Recensione Pensieri Verticali

09-04-2015

....Un disco, insomma, davvero bello, da far girare più volte sul piatto, che ci fa riscoprire l'amore per il suono pulito delle chitarre acustiche e di una voce - finalmente - vera e autentica.

Andrea Podestà (L'isola della musica italiana)

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Recensione Pensieri Verticali

03-04-2015

Alla domanda se c’è ancora spazio e senso, nel panorama musicale odierno, per la figura del cantautore classico, Stefano Barotti risponde, tramite i suoi “Pensieri verticali”, in senso inequivocabilmente positivo. Lo fa attraversando quaranta anni di cantautorato italiano, dai simbolismi di  De Gregori fino alla vena più ironica di Cristicchi, e seminando il percorso di aromi di americana, blues  e rock, con la partecipazione di Jono Manson ed un gruppo di fidati partners esperti di pericolosi crocevia, dal chitarrista  Paolo Bonfanti a Max De Bernardi e Kreg Viesselman.

Andrea Baroni (www.storiadellamusica.it)

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Recensione Pensieri Verticali

24-03-2015

Gli scarni arrangiamenti di Raffaele Abbate, dominati dalle chitarre acustiche, mettono in evidenzia gli influssi di matrice angloamericana di una musica dal retrogusto sapor nostalgia, ma, anche, testi che parlano di antiche storie di pane e peste (“Cuore danzante”), di protesta verso mercanti che vendono la terra (“L’arcobaleno rubato”) e omega replica, soprattutto, di amore declinato nelle sue varie stagioni: autunnale (“Rose d’ottobre”), primaverile (“Ogni cento parole”), invernale (“Povero è l’amore”) ed estivo (“Girasole”).

Gaetano Lo Presti (gaetanolopresti.wordpress.com)

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Un inno in note dedicato ai "pensieri verticali"

22-03-2015

Gaetano Lo Presti (La Stampa / Cultura e spettacoli)


Recensione Pensieri Verticali

15-03-2015

il massimo del mio gradimento. "Pensieri verticali". Vivamente consigliato.

Athos Enrile (http://athosenrile.blogspot.it)

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Recensione Pensieri Verticali

08-03-2015

....tra il sogno americano e il risveglio mediterraneo, libero spazio aperto per chi vuole innamorarsi, funambolo chagalliano perennemente in volo, fra parole replica uhren kaufen e riflessioni...

Andrea Barbaglia (terapiemusicali.blogspot.it)

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Stefano Barotti, pensieri verticali di un cantautore

28-02-2015

...Struggimento, poesia,un po' di cinismo, qualche bicchiere di vino, una prospettiva insolita da cui guardare la vita. Il mondo di Stefano Barotti si apre davanti all'ascoltatore del disco, superando il semplice ascolto con immagini così forti da ricostruire davanti ai suoi occhi un immaginario eccentrico, caldo, vivo....

(Corriere Mercantile)


La verticale del Barotti: ecco l'annata migliore

23-02-2015

Stefano Barotti è nell'annata giusta, e l'etichetta "Pensieri verticali" è quanto di più vero, appassionato, corposo, armonico e indimenticabile si possa gustare a livello nazionale.

 

 

Alfredo del Curatolo (freddiedelcuratolo.blogspot.it)

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Recensione Pensieri Verticali

04-02-2015

..... Barotti scrive canzoni d'annata, canzoni vive, che crescono insieme a chi ha voglia di ascoltarle. Raccontano amicizia e amore, soprattutto amore. Quello per il vino, per una donna, per la propria madre. E lo fanno in questo terzo passaggio discografico unendo al meglio due ingredienti fondamentali: le parole e le note. Che i testi di Barotti siano da sempre pura poesia non è una novità, ma la ricercatezza sonora di questo prada replica borse disco, in cui compaiono tra gli altri anche Jono Manson, Paolo Bonfanti, Max De Bernardi, Henry Carpaneto e Kreg Viesselman, è davvero sorprendente, curata, raffinata e mai ridondante.....

Maurizio Pratelli (QTIME)

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Recensione Pensieri Verticali

02-02-2015

.....Le canzoni di Barotti sono alta cucina. Un'alchimia di testi e suoni, perchè il risultato sia efficace, e lasci nell'ascoltatore un gusto completo....

Laura Bianchi (Mescalina)

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Pensieri Verticali - le canzoni di autore di Stefano Barotti

01-02-2015

...quello di Barotti è un nome che può essere accostato ai più interessanti autori grazie a brani come "Compositore di canzoni"...

(La Provincia - Pavia)


13-01-2015

Lieto Sartori (La provincia Pavese)


Stefano Barotti per "ComoLive"

30-07-2014

(La Provincia)


Barotti degusta le sue canzoni

30-07-2014

 

 

(Il corriere di Como)


Musica, vino e vinile: ecco Stefano Barotti

08-04-2012

(La Nazione)


Recensione Gli Ospiti

01-06-2008

n.41 - pag. 33

Michele Manzotti (L'isola che non c'era)


Stefano Barotti, medicina per l'anima

01-12-2007

Live sul Lario: Il cantautore toscano in concerto a Brienno.

Maurizio Pratelli (Corriere di Como)


Recensione Gli Ospiti

14-11-2007

L'amore, i ricordi, la neve, i monti, le stagioni che passano, le situazioni che si rincorrono, un continuo flusso di figure conosciute che entrano nell'altrui dimora a pieno titolo, ma che lasciano spazio ad altre, ospiti di passaggio, capaci però di segnare, nonostante la presenza occasionale. Attimi di vita che diventano significativi e incancellabili.

 

 

Athos Enrile (Yastaradio.com)

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Recensione Gli Ospiti

01-08-2007

Secondo disco per il cantautore toscano che registra in America

Paolo Vites (Jam - Agosto 2007)


Una scrittura da narratore

01-08-2007

Stefano Barotti sottolinea una cantautoralità che scompone il pezzo in modo perfetto e spiazzante

Manrico Anchelis (Tv Radiocorriere)


Recensione Gli Ospiti

06-07-2007

Ben suonato e ben scritto, “Gli Ospiti”, il nuovo album del cantautore ligure Stefano Barotti dovrebbe essere, l’album del salto di qualità. La qualità artistica di Stefano Barotti, alta, era già stata ben dimostrata e comprovata dal precedente omega replica e infatti” Gli OspitI” è una conferma della scrittura originale e compatta del cantautore.

Ernesto De Pascale (Il popolo del blues)

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Recensione Gli Ospiti / Il gradito ritorno di Stefano “l’americano”

02-07-2007

È bello trovare delle conferme. A distanza di quattro anni da “Uomini in costruzione” ritrovo Stefano Barotti. Il suo esordio mi aveva conquistato per le sue atmosfere d’oltreoceano (avevo parlato di “profumo di prateria”), con i piedi ben piantati nella tradizione della migliore canzone d’autore italiana. Un piccolo miracolo, fatto di testi curati, di belle melodie e ottimi arrangiamenti. Si sa che il secondo disco è il più difficile. Ma il piccolo miracolo si è ripetuto. “Gli Ospiti” è un disco ben scritto, ottimamente suonato, con una sua forte identità.

 

 

Silvano Rubino (La Brigata Lolli)

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Recensione Gli ospiti

27-06-2007

Ci aveva convinto Stefano Barotti: così, al primo colpo, e per giunta con canzoni che tradivano una maturità collocata ben oltre la sua breve avventura discografica. A tre anni da Uomini in Costruzione, lodevole tentativo del giovane cantatore toscano di incrociare una melodia squisitamente mediterranea con strumenti, echi, visioni americane, grazie anche alla co-produzione di Jono Manson, ritorniamo a parlarne in occasione del seguito, Gli Ospiti. E ci tocca confermare ogni singola annotazione fatta in precedenza, perché seguendo un percorso ormai definito e consapevole il nuovo lavoro porta a compimento le intuizioni del passato attraverso undici brillanti episodi di folk rock italiano.

Fabio Cerbone (Rootshighway)

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Recensione Gli Ospiti

03-06-2007

Speriamo che la musica non si offenda troppo / se da tempo non mi faccio sentire”: comincia così il nuovo album di Stefano Barotti, “Gli Ospiti”. La musica non ha qua motivo di offendersi, perchè il ritorno del cantautore toscano soddisfa le aspettative create all’esordio con “Uomini in costruzione” (2003)...

Luca Meneghel (Mescalina)

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Recensione Gli Ospiti

01-06-2007

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Gianni Zuretti (Buscadero)


Concerto - Jux Tap - Sarzana (Sp)

24-05-2007

La musica dal vivo non si è offesa troppo, come lui stesso temeva, ma la voglia di rivedere Stefano Barotti sul palco era tanta e la possibilità di ascoltarlo nella migliore delle ipotesi più che solleticante. Tre anni d'attesa per un secondo album che, dopo il sorprendente debutto di "Uomini in costruzione" e le anticipazioni acustiche live di brani maturi come "Gli ospiti", era più che atteso.

Altro che "difficult second album"! Nella dimensione "viva" le nuove composizioni hanno una forza folk-rock dirompente, frutto dell'affiatamento dei musicisti replica uhren kaufen e della voce di Barotti che si è fatta più adulta, grintosa e sicura.

Alfredo Del Curatolo (Mescalina)

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Stefano Barotti, poeta in musica

22-05-2007

per lui un album internazionale

Marzio Pelù (La Nazione)


Il futuro della musica è negli anni '70

16-03-2006

Maurizio Pratelli (Corriere di Como)


Concerto - L'ultimo Caffè - Como

17-11-2005

Sono passati da poco i due anni dall'uscita del suo esordio, "Uomini in Costruzione" per la Club de Musique, e l'artista toscano Stefano Barotti, durante le serate dal vivo, continua ad emozionare gli spettatori e a convincere con la portata qualitativa dei testi e delle scelte musicali.
In acustico o con la band, in una sala da museo o in un locale, Barotti ha il potere di inchiodarti ad ascoltare le sue fiabe: ogni volta ti ritrovi a figurarti immagini di spaventapasseri, a pensarli come immobili punti di vista da cui si può vedere il mondo, oppure lupi mansueti e con gli occhi profondi che vegliano sotto il letto dell'amata.

Simone Broglia (Mescalina)


Stefano Barotti Dalle Apuane al New Mexico

01-10-2004

E' un asse geografico singolare quello che caratterizza Stefano Barotti, autore di un'opera prima dal titolo Uomini in Costruzione e semifinalista del concorso dellIsola che non c'era. Uno sguardo musicale filtrato attraverso il lavoro in due realtà di provincia (e in due paesi) sol suo, che ha regalato tante piccole storie cantate con passione e gusto.

Michele Manzotti (L'Isola che non c'era)


Uomini in costruzione

09-05-2004

Uomini in Costruzione si tradisce in qualche modo da solo, perchè fa emergere un autore tutt'altro che da costruire.

Fabio Cerbone (Rootshighway)

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Musica da ricordare

04-02-2004

In una foto d`autore i soggetti che colpiscono di più sono quelli posti nei punti di forza dell`inquadratura. Grazie a loro è possibile leggere un`immagine che, se realizzata in bianco e nero, non può non offrire un senso di nostalgia che riporta ai luoghi da dove veniamo, a cui siamo affezionati. Questa è la prima sensazione che può dare il disco d`esordio "Uomini in Costruzione" del cantautore toscano Stefano Barotti.

(Kronic)

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recensione: Uomini in costruzione

01-01-2004

Pag. 90

Paolo Vites (Jam - Gennaio 2004)


Recensione Uomini in costruzione

07-12-2003

In dodici tracce egli si candida meritatamente a credibile continuatore della vecchia tradizione. Grazie al contributo di una folta schiera d'ottimi musicisti ed alla produzione di Jono Manson - misconosciuto cantautore americano - questa prima opera, oltre a contenere canzoni di sicuro fascino, dimostra grande raffinatezza sul versante sonoro.

Alberto Pastorelli (rockit)

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Canzoni per l'america

04-12-2002

E' stato un successo il concerto tenuto negli USA da Stefano Barotti

Marzio Pelù (La Nazione)


Music stepped in traditions of Italy

01-11-2002

An italian connection brings Stefano Barotti to Santa Fe.

Paul Weidman (Pasatiempo)


Recensione Uomini in costruzione

24-04-2002

Discende da una razza antica Stefano Barotti. La sua musica ha il DNA del cantautorato più genuino, quello che nel nostro paese rischia l’estinzione a forza di essere clonato e riprodotto come un qualunque bene di consumo. A qualcuno potrà sembrare un conservatore, perché non strizza l’occhio a soluzioni sonore, ad effetti di produzione né tantomeno ad impatti più o meno contaminati o programmati che fanno tanta tendenza. Le sue canzoni sono frutti di un lavoro svolto ancora con le mani e con il cuore. Una voce semplice, che ama cantare i risvolti della vita. Il pregio di questi pezzi è l’equilibrio che riescono a tenere tra la canzone d’autore italiana e il suono dei cantautori americani: per molti la musica italiana suonata come negli States è un sogno da guardare ancora da lontano. Ma c’è chi quel suono cerca di costruirlo, a modo suo, non mettendo semplicemente insieme De Gregori e Bob Dylan, Fossati e Cat Stevens.

Christian Verzeletti (Mescalina)

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